Riforma sull’Indefinite Leave to Remain: cosa cambierebbe per gli italiani in UK con la nuova legge | Coppolaw

Tutte le novità sulla proposta di modifica sull’indefinite leave to remain, il percorso verso il settlement e l’impatto per cittadini italiani che vogliono stabilirsi in UK.

Scopri la recente proposta di cambiamento delll’indefinite leave to remain e come influenzerà gli italiani nel Regno Unito. A cura di coppolaw.co.uk

L’Indefinite Leave to Remain e i venti di cambiamento in UK, leggi il nuovo articolo di Coppolaw – Avvocato a Londra.

Andiamo a vedere cosa comporterebbe l’introduzione della nuova Indefinite Leave to Remain laddove in futuro diventasse legge.

Sia chiaro, premessa d’obbligo, trattasi di una mera proposta politica che è ben lontano dal diventare Legge.

Va però detto che trattasi di una proposta che ha scosso il Regno Unito e che se venisse attuata inciderebbe in modo deciso sui cittadini extra Regno Unito che vivono in Inghilterra e sul loro status.

In questi giorni nel Regno Unito è stata messa sul tavolo una proposta di riforma ambiziosa e controversa relativa all’indefinite leave to remain (ILR).

Se approvata, questa novità ridefinirebbe i requisiti per ottenere il diritto di soggiorno permanente nel Paese, con forti implicazioni per chi, come molti connazionali italiani, aspirerebbe a stabilirsi in UK a lungo termine.

Che cos’è l’indefinite leave to remain e perché potrebbe essere importante?

L’indefinite leave to remain consente a chi lo ottiene di vivere, lavorare e studiare in Regno Unito senza limiti di tempo e, di fatto, di avviare il percorso verso la cittadinanza britannica.

Attualmente, in molte categorie di visti (“routes to settlement”), il periodo richiesto è di 5 anni prima di poter fare domanda per l’indefinite leave to remain.

Le modifiche che la riforma proporrebbe.

Secondo quanto indicato nella recente proposta politica, la riforma potrebbe prevedere che il periodo per qualificarsi all’indefinite leave to remain passi da 5 a 10 anni per molti titolari di visti lavorativi (work visas).

Il modello che si vorrebbe introdurre sarebbe quello di “earned settlement”: chi dimostrasse contributi significativi al sistema economico-sociale (es. reddito elevato, versamenti fiscali, volontariato comunitario) potrebbe accedere all’ILR in tempi più brevi.

Inoltre, i requisiti potrebbero diventare più stringenti, includendo:

  • il divieto di aver usufruito di benefit pubblici durante il periodo di attesa;

  • un livello di conoscenza della lingua inglese più elevato rispetto agli standard attuali;

  • l’obbligo di avere un record penale “pulito” e la dimostrazione di partecipazione ad attività comunitarie.

Viene invitato il Governo ad avere una consultazione pubblica entro la fine del 2025 su questi cambiamenti.

Possibili impatti per gli attuali residenti e per gli italiani

Una delle questioni più delicate riguarda la retroattività della riforma. Non è chiaro se le nuove regole varrebbero anche per chi è già titolare di visti in UK o ha già avviato il percorso verso l’ILR. Alcuni documenti tecnici suggerirebbero che l’allungamento del periodo da 5 a 10 anni potrebbe applicarsi anche a chi è già nel sistema, ma non ci sono conferme ufficiali.

Tuttavia altri suggeriscono che chi ha il Settled o chi è cittadino EU non verrebbe impattato dall’ipotetica riforma.

Per molti italiani  e non solo – specialmente chi è arrivato con visti di lavoro, studio o ricongiungimento familiare – l’indefinite leave to remain rappresenta un traguardo cruciale per la stabilità. Se la riforma venisse approvata, quel traguardo potrebbe spostarsi notevolmente in avanti, creando incertezza e preoccupazione.

Le strategie che si potrebbero considerare

  1. Monitorare la consultazione pubblica: sarebbe fondamentale partecipare per far sentire la voce delle comunità straniere e delle associazioni che rappresentano lavoratori migranti.

  2. Dimostrare il proprio contributo: chi dimostrasse redditi elevati, versamenti fiscali consistenti e impegno comunitario potrebbe beneficiare del modello “earned settlement”.

  3. Verificare lo stato attuale: chi avesse già accumulato anni validi verso l’ILR dovrebbe accertarsi che questi vengano riconosciuti anche con le nuove regole.

  4. Pianificare con uno studio legale specializzato: ogni situazione sarebbe diversa e richiederebbe un’analisi personalizzata.

Conclusione

La riforma sull’indefinite leave to remain, se approvata, segnerebbe un punto di svolta nel sistema d’immigrazione britannico. Gli obiettivi dichiarati sarebbero quelli di ridurre i flussi migratori e rendere più selettivo l’accesso al settlement. Tuttavia, le conseguenze pratiche – specialmente per gli italiani e altre comunità straniere – potrebbero essere profonde. È essenziale che chi vive in UK segua da vicino gli sviluppi, si prepari a scenari più lunghi e complessi, e valuti assistenza legale qualificata per tutelare i propri diritti.

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Avv.Giuseppe Coppola | Avvocato a Londra | Coppolaw