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Storica sentenza nel diritto inglese.
La Corte suprema del Regno Unito ha decretato che gli autisti di Uber devono essere trattati come lavoratori dipendenti e non come autonomi.

La sentenza ha il carattere delle definitività non potendo più essere impugnata.

La pronuncia della Supreme Court fa si che gli autisti hanno diritto al salario minimo e al pagamento delle ferie.
Nel merito la sentenza richiama alcune ragioni a proprio fondamento
1. la remunerazione degli autisti è fissata da Uber;
2. i termini dell’accordo con cui le persone accettano di diventare autisti sono imposti dall’azienda e questi lavoratori non hanno capacità di contrattazione;
3. sono limitati nella scelta dei clienti, essendo vincolati alle regole Uber;
4. Uber esercita il suo controllo anche attraverso la sorveglianza algoritmica dei comportamenti degli autisti: accettano o rifiutano i passaggi? Se rifiutano più volte sono «sloggati» dalla piattaforma e devono rientrare dopo dieci minuti;
5. Infine Uber controlla e limita al massimo i rapporti tra autisti e clienti.

E’ evidente che ciò cambia la posizione di tutti gli autisti Uber che adesso sono maggiormente tutelati a seguito della sentenza in argomento, essendo dei veri e propri lavoratori dipendenti con tutte le garanzie e le tutela del caso.

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