Sciopero Tube Londra: i lavoratori hanno diritto a lavorare da casa? | Coppolaw
Cosa sapere sul lavoro da casa durante lo sciopero della metropolitana e come affrontare il dialogo con il datore di lavoro
Sciopero tube Londra: il dipendente può chiedere di lavorare da casa? Ecco i diritti e consigli utili. A cura di coppolaw.co.uk
In questo articolo Coppolaw – Avvocato a Londra – si occupa dei diritti dei lavoratori della capitale inglese in questi giorni di sciopero della metropolitana di Londra.
Ogni anno, milioni di pendolari vengono coinvolti negli scioperi della metropolitana di Londra. Per chi lavora in città e dipende dai trasporti pubblici, lo sciopero tube Londra, in atto in questi giorni, può rappresentare non solo un disagio, ma un ostacolo concreto a recarsi in ufficio. In questi casi molti si chiedono: esiste un diritto a lavorare da casa? Oppure la decisione resta esclusivamente nelle mani del datore di lavoro?
Nel Regno Unito non esiste una legge specifica che obblighi il datore di lavoro a consentire lo smart working nei giorni di sciopero. Tuttavia, la normativa sul lavoro riconosce la possibilità di richiedere il “flexible working”, ossia modalità di lavoro flessibili, inclusa la prestazione da remoto.
Lo sciopero tube Londra può costituire una circostanza straordinaria che rende difficile o impossibile recarsi sul posto di lavoro. In questo contesto, il datore di lavoro è incoraggiato ad adottare un approccio ragionevole, considerando sia le esigenze organizzative dell’azienda sia i diritti del lavoratore.
È importante sottolineare che lo sciopero tube Londra, di per sé, non dà automaticamente diritto a lavorare da casa. Il dipendente ha però il diritto di:
presentare una richiesta di lavoro flessibile temporanea;
Il datore di lavoro non può imporre sanzioni ingiustificate se l’assenza è dovuta a circostanze straordinarie, ma è fondamentale che il dipendente comunichi tempestivamente la propria situazione.
Dal punto di vista aziendale, gestire lo sciopero tube Londra con apertura e flessibilità conviene. Consentire ai dipendenti di lavorare da casa in questi giorni può:
ridurre l’assenteismo;
mantenere la produttività;
migliorare il rapporto di fiducia con i lavoratori;
rafforzare la reputazione dell’azienda come “employer of choice”.
Un datore di lavoro che ignora le difficoltà legate allo sciopero rischia invece di alimentare tensioni e cali di rendimento.
Chi intende avanzare la richiesta dovrebbe farlo in modo chiaro e professionale. E’ possibile fare la richiesta anche quando lo sciopero è in atto, sebbene è sempre consigliarlo farlo preventivamente quando si conoscono le date dello sciopero. Altro suggerimenti pratici:
Motivare la richiesta: spiegare come il working from home permetterà comunque di portare avanti le proprie mansioni senza ritardi.
Offrire soluzioni alternative: proporre flessibilità, come iniziare prima o dopo l’orario standard, o concentrarsi su compiti che non richiedono la presenza in ufficio.
Mostrare disponibilità: dimostrare che la richiesta non è un capriccio ma un modo per garantire continuità lavorativa.
In sintesi, lo sciopero tube Londra non garantisce automaticamente il diritto a lavorare da casa, ma rappresenta un motivo legittimo per chiedere al datore di lavoro una soluzione alternativa. La chiave sta nella comunicazione chiara e nella collaborazione: il lavoratore deve avanzare una richiesta motivata, mentre il datore di lavoro è chiamato a valutare con ragionevolezza, anche alla luce dei benefici di un approccio flessibile.
Lo studio legale Coppolaw è a disposizione per offrire consulenza mirata ai lavoratori italiani che desiderano conoscere meglio i propri diritti in materia di lavoro flessibile e smart working.
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Avv.Giuseppe Coppola | Avvocato a Londra | Coppolaw
