Al via il processo al Manchester City | Coppolaw
Il Man City è chiamato a rispondere a 115 accuse su presunte violazioni in ambito finanziario. I Citizens sono accusati di non aver divulgato talune informazioni.
Intervista all'Avvocato Giuseppe Coppola, esperto in diritto inglese.
Premier League: al via il processo al Manchester City. Ne parla il nostro founder Avv.Coppola.
Tuttavia i Citiezens si trovano coinvolti in un fastidioso processo sportivo dal momento che è stato dato il via al processo al Manchester City per per presunte violazioni finanziarie. Il City è accusato di aver violato le regole di financial fair play non divulgando le informazioni richieste per un periodo di nove anni.
Le accuse, ben 115, riguardano presunti errori e omissioni nei rapporti finanziari del club dal 2009 al 2018.
Ne parliamo con il titolare di Coppolaw e nostro founder Giuseppe Coppola , avvocato esperto in diritto inglese, che ci parla di seguito del processo al Manchester City.
Di cosa è accusato il Manchester City?
I Citizens, secondo la Premier League, non avrebbe fornito alcune informazioni finanziarie richieste o comunque non le avrebbe fornito adeguatamente. Ci sarebbe quindi una violazione di disclosure, ossia di divulgazioni di informazioni finanziarie. Per inciso preciso che in UK l’obbligo di disclosure è fondamentale, basta pensare che in un qualsiasi processo ordinario le parti hanno l’obbligo di divulgare qualsiasi documento, anche quell contrari a loro e a favore della controparte. Un dovere che in Italia sarebbe ritenuto impensabile per un soggetto coinvolto in giudizio, dal momento che, a differenza di quanto accade in Inghilterra, si presentano soltanto le prove a proprio favore. Ritornando al caso City, l’accusa sostiene che i campioni della Premier League avrebbero infranto le regole per circa 9 anni.
Dove si svolgerà il processo al Manchester City?
Precisiamo che non si tratterà di un giudizio ordinario, ma sportivo. Come accade spesso in Inghilterra molti bodies sono regolati da una Commissione ad hoc, come nel caso della Premier League che ha anche un proprio sistema di giustizia interno per gestire queste questioni. Trattasi a livello procedurale di un processo simile a quello ordinario in cui dopo l’indagine, ci saranno i vari statements che farà la difesa del City con la produzione delle proprie prove, seguiranno le udienze e poi il processo si concluderà con un Order, che sarebbe la decisione finale.
Cosa rischia il City?
Le sanzioni previste in questo caso secondo il diritto sportivo inglese sarebbero multe, punti di penalizzazione, o addirittura esclusione da competizioni in ragione alla gravità dei fatti qualora venissero accertati. E’ chiaro che l’esclusione da una competizione sarebbe una punizione estremamente grave e dubito verrà applicata.
Quando si avrà l’Ordine?
L’udienza dovrebbe durare circa 10 settimane; tuttavia la decisione non sarà immediata stante la mole delle accuse ed è verosimile che la decisione verrà presa verso la metà della stagione calcistica in corso, anche perché sia il Man City che la Premier League dovranno fornire le loro versioni e questo prenderà inevitabilmente del tempo, anche perché la Commissione dovrà valutare tantissime prove stante che sono 115 le accuse mosse ai Citizens. Inoltre, in caso di eventuale soccombenza è probabile che il City possa appellare la decisione.
Come funziona l’eventuale appello nel processo al Manchester City?
Premetto che in Inghilterra, almeno nella giustizia ordinaria, l’appello non è “automatico” come in Italia dove il soccombente quasi sempre decide di appellare la decisione. In UK gli appelli sono enormemente più rari, sia per i costi che sono molto alti, sia perché il soccombente non può decidere liberamente di fare appello dal momento che dovrà essere autorizzato dal giudice procedente o in alternativa dal giudice di appello a presentare l’appello. In sostanza ci sarà un esame preliminare in cui il Giudice concederà o meno il permesso, conosciuto come il leave, di presentare l’appello che verrà autorizzato solo se il soccombente ha una ragionevole possibilità di ribaltare la decisione. In questo caso ricordiamo che siamo comunque in ambito sportivo e non ordinario e quindi è altamente ipotizzabile un appello in caso di soccombenza.
In questo caso verrà nominata una Commissione indipendente formata un panel con più membri che potrà ribaltare o ridertiminare il contenuto dell’Order.
Altri squadre della Premier League potrebbero essere terze interessate in questo processo?
E’ molto difficile avanzare ipotesi e pretese in questo momento. Non è da scartare che laddove venisse presa una decisione retroattiva altri clubs potrebbero avanzare delle pretese, ma è davvero difficile pronosticare ciò che potrà accadere in caso di condanna retroattiva.
Trattandosi di fatti accaduti, taluni, anche diversi anni fa, cosa potrebbe accadere?
E’ impossibile fare ipotesi perché, a parte gli interessati, nessuno può conoscere nel dettaglio cosa viene contestato e quali sono i documenti pro e contro la tesi dell’accusa. Se si applicassero le regoli ordinarie, si potrebbero applicare le regole del limitation period e contestare che un’azione ti tort/neglgience andrebbe iniziata entro 6 anni dai fatti. Nel caso di specie alcuni fatti sono accaduti ben prima di sei anni fa e quindi, se fossimo in un giudizio ordinario, potrebbero godere della difesa del limitation period, ma come dicevo siamo in ambito sportivo e ci sono delle regole proprie, sebbene non è mai sbagliato, generally speaking, richiamare i principi ordinari se possono giovare a difendere una posizione
Infine ricordiamo che il City pubblicamente ha rigettato le accuse dichiarando di aver fornito “un ampio coinvolgimento” e una “grande quantità di materiale dettagliato” alle indagini della Premier League.
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